Quarta edizione di Varese Design Week - 2019
Quarta edizione di
Varese Design Week - 2019
Il tema dell’anno è “Past to Future, non c’è futuro senza passato”
Sempre più ardita e coinvolgente arriva la quarta edizione della Varese Design Week. Il tema “Past to Future, non c’è futuro senza passato” vuole fondere il passato con il futuro attraverso cultura, storia, territorio, tecnologia e design.
Un occhio dunque al passato: alla cultura del fare e all’esperienza acquisita nel corso degli anni e l’altro verso il futuro: un mix sicuramente intrigante rappresentato magistralmente nello stupendo mosaico realizzato ad hoc per la VDW da AeL Croci Mosaici, una creazione che mette perfettamente in risalto questo punto d’incontro tra passato e futuro. Protagonista ancora una volta Varese, le sue eccellenze, i suoi negozianti. Il centro storico è totalmente coinvolto nell’evento con installazioni, workshop e laboratori e, in più, con location satellite particolari, tutte da scoprire.
Con Varese Design Week 2019 arriva la realtà virtuale e la tecnologia incontra l’arte
Base operativa della Varese Design Week 2019 è l’Info Point in Piazza Monte Grappa, punto di incontro con il pubblico nonché cuore pulsante della manifestazione. Qui, oltre a trovare le info e il materiale informativo dell’evento, è possibile immergersi nella realtà virtuale attraverso due visori messi a disposizione per i visitatori da Monti & Russo Digital. Attraverso questi dispositivi si visitano i luoghi espositivi della manifestazione e alcuni monumenti di interesse artistico culturale di Varese che comunemente non sono accessibili al pubblico, tradotti in video per la realtà virtuale con il supporto della professoressa Beni Leone. Un’esperienza bellissima e particolare dove la tecnologia si sposa con il patrimonio culturale della città e richiama il tema del passato che incontra il futuro.
Il 2019 per VDW è l’anno delle location prestigiose
La location satellite più suggestiva di questa edizione è sicuramente Location Camponovo nella cornice del Sacro Monte di Varese, Patrimonio Unesco, luogo stupendo in cui respirare a pieni polmoni arte e cultura. Il contrasto tra le antiche e imponenti mura della struttura, risalente al quindicesimo secolo, e le bellissime opere di design esposte è affascinante, è come essere allo stesso tempo in un passato lontano e poi proiettati nel futuro, in un equilibrio quasi perfetto.
Grazie a un tour guidato è possibile scoprire le origini di questo luogo dall’atmosfera quasi mistica, e tra vicoli, passaggi, scorci e curiosità, porta alla visita della Cripta, un tesoro che trasuda storia, che pian piano, via via che si procede con il restauro, rivela segreti nascosti incredibili.
Un’altra location della VDW2019 è Rossi Italian Design, laboratorio creativo dove prendono forma idee di metallo, legno, vetro e molti altri materiali. Qui architetti e designer possono esprimere la loro creatività e veder realizzate le proprie opere. La sede, situata dietro lo stadio di Masnago, accoglie in un inedito Concept Home, l’evoluzione del design della tavola nel tempo, partendo dagli iconici pezzi di Ambrogio Pozzi, fino ad arrivare alla contemporaneità rappresentata da oggetti di uso comune di grande impatto estetico realizzati con materiali sostenibili e amici dell’ambiente. Torna Roberto Torsellini con un’installazione emozionale: Glass Emotion Park
Anche nel 2019, dopo la Piramide di Vetro dei Giardini Estensi e il Glass Emotion Bridge in piazza Podestà, tornano le installazioni emozionali di Roberto Torsellini. Grande complice creativo già da due edizioni, anche quest’anno regala un’installazione emozionale, realizzata appositamente per la Varese Design Week: il Glass Emotion Park, che interpreta il concetto di “Past to Future, non c’è futuro senza passato” in un gioco di riflessi tra passato e futuro. L’esperienza è resa ancor più suggestiva dalla possibilità di muoversi all’interno dell’installazione sperimentando anche la sua illuminazione serale.
Varese Design Week omaggia Flaminio Bertoni
Punto focale di questa edizione la ri-valorizzazione dei tanti talenti dimenticati, ai quali Varese ha dato i natali, come l’omaggio a Flaminio Bertoni per i cento anni di Citroen: due auto d’epoca progettate dal celebre designer varesino in esposizione all’interno del Cortile Broletto.
Su questo filone vengono celebrati anche i cento anni della fondazione dello storico negozio milanese di Moroni Gomma e i cinquanta dell’Apollo 11, sempre eccellenze varesine.
I protagonisti illustri
Tra i protagonisti della VDW 2019 Gavino Sanna, il più famoso e premiato pubblicitario italiano. Docente di comunicazione e di Design, presidente e direttore creativo della Young & Rubicam, l’agenzia pubblicitaria più grande al mondo.
Sanna ha ricevuto innumerevoli premi, tra cui 7 Leoni a Cannes; 4 Golden Pencil e 4 Moebius Award. È commendatore e Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana.
Un uomo di successo, che nel 2000 ha scelto di lasciare l’attività di pubblicitario per dedicarsi alla sua azienda vitivinicola, Mesa, cominciando una nuova vita.
Altra importante presenza quella dei fratelli Umberto e Fabrizio Riva, designers, che operano prevalentemente nel loro laboratorio “Estro studio” a Gallarate.
A Varese Design Week 2019, raccontano “Il gioiello icona tra passato e presente”, il gioiello artigianale con la sua unicità fatta di idee, ispirazioni, progettazione e materiali di alta qualità: è la storia unica di un bellissimo gioiello (Anello Chevalier) esposto presso la location PaoloTonali.
Altri due ospiti di rilievo sono Sandro Meneghello e Marco Paolelli, due ragazzi giovani e pieni di entusiasmo, che hanno completamente affascinato la platea. I loro prodotti sono esposti in tutto il mondo e hanno ricevuto vari riconoscimenti internazionali. E ancora Roberto Vasconi con le sue riproduzioni in scala, ricche di particolari e realizzate in legno, degli edifici storici del paese in cui vive, Varano Borghi, in esposizione da Base Blu.
Robotica e intelligenza artificiale fanno da padroni attraverso incontri ed esperienze sensoriali: la VDW2019 ospita in esclusiva a Varese il Robot Teotronico che diverte grandi e piccini, sorprendendo con la sua simpatia e la sua assoluta precisione. Grazie alle sue 53 dita alla sua tecnologia all’avanguardia, infatti Teo, pianista prodigio conosciuto a livello internazionale, ha dato vita a una performance inedita, spaziando dal classico al pop, dalle canzoni italiane a quelle internazionali. Teo nasce da un’idea di Matteo Suzzi, 42enne di Imola che si occupa di robotica fin da giovanissimo, un genio creativo che parla delle sue creature con tanta emozione e tanta modestia.